Vissuto nel Friuli Venezia Giulia, e a Milano, Nievo scrisse nel 1858 il "secondo romanzo italiano": Le confessioni di un italiano. Ivi ripercorre le memorie di un vecchio di nome Carlo "Carlino" Altoviti, di ottant'anni, che abbracciano quasi un secolo, partendo dagli anni '70 del 1700, fino al 1855, anno della morte del protagonista Carlo. Costui è un nobiluomo, che vive nel castello di Fratta, seguendo il classico schema di educazione nobiliare con precettore, finché, decaduto il vecchio sistema dell’anciènt regime, non decide di andare a studiare a Padova. Nel 1794, in seguito al breve periodo di turbolenza della rivoluzione francese, che stupisce particolarmente Carlo con la decapitazione di re Luigi XVI, Carlo abbandona la città, deluso dai metodi di giustizia ancora antiquati e repressivi, poiché egli valutava un nuovo sistema sociale basato sull'uguaglianza. Nel 1796 scoppia una rivolta a Portogruaro, che richiede l'intervento diretto di Napoleone Bonaparte, nel 1798 Carlo entra nella Legione della Repubblica Cisalpina, dove conosce Ugo Foscolo. In seguito alla nuova delusione dello scioglimento del governo, che faceva affidamento su Napoleone, Carlo giunge a napoli, dove si trova coinvolto in una rivolta popolare. Da qui fa incontro con la parente "Pisana", con cui intrattiene una relazione amorosa, interrotta soltanto dai moti del 1821, quando Carlo si arruola nell'esercito di Guglielmo Pepe, benché venga imprigionato e condannato all'esilio a Londra. Sempre grazie alla Pisana, Carlo riesce a condurre una vita serena, malgrado le aspettative deludenti riguardo ai moti del 1848, presto represse, dove muore il figlio, che coltivava, come il padre, ideali di libertà sociale, incarnati nel ribelle Giuseppe Mazzini. Carlo muore nel 1855, speranzoso verso la gioventù attuale, che definisce migliore di quella ipocrita dei suoi tempi. La critica ha considerato il libro come il primo "romanzo di formazione" italiano, che si distanzia dai Promessi sposi per uso linguistico, che ricalca molto la parlata comune, benché con accenti di stile aulico e colto fatto di richiami alla vecchia letteratura per quanto concerne la narrazione in prima persona, ma anche per gli ideali delle tematiche. Il romanzo intende chiaramente mostrare un grande affresco della società italiana del fine '700 e metà '800, che subì profondi cambiamenti politici, partendo dalla decadenza definitiva del regime feudale (benché venga abolito solo nel 1806) della vecchia classe nobiliare, ai primi tentativi di rivolta popolare per diritti di uguaglianza. Tuttavia la descrizione della rivolta del Portogruaro è piena di ironia, poiché le masse ribelli sono troppo ignoranti per comprendere ciò che in realtà vogliono veramente. I momenti di grande passione civile, puntualmente delusi dalla restaurazione dei governi secolari del Regno d'Italia, sono i moti nell'Italia meridionale, e della Repubblica Cisalpina. La descrizione delle discrepanze nel Regno di Napoli ad esempio, così come le passioni civili di Carlo, non sono mai idealizzate, così come i momenti storici della rivoluzione francese, e della discesa in Italia di Napoleone, ma descritti semplicemente come eventi che si sono verificati nel corso della Storia. L'alter-ego di tutto questo processo storico, pieno di cambiamenti, modifiche e recuperi del potere sono incarnati nel personaggio della Pisana, sempre attaccata ai suoi valori di nobile, benché anche lei alla fine della sua vita si renda conto di non appartenere più al mondo antico. La Pisana è un personaggio irrequieto e capriccioso, sempre imprevedibile, ma profondamente legata a Carlo, desiderosa soltanto di ristabilire l'ordine dei fatti, senza doversi immischiare nei grandi sconvolgimenti sociali. Soltanto da anziano, nelle sue memorie, Carlo si rende conto della sua vita, non vissuta secondo un'ottica idealista, degna di essere ricordata, ma soltanto come una piccola partecipazione nel cambiamento storico del primo '800, a cui aggiunge la speranza, riguardo al suo ideale patriottico di uguaglianza sociale, che i giovani della generazione 1820-21 riescano a combattere decisamente i vecchi poteri, e a unificare l'Italia definitivamente.
OPERA
Ippolito Nievo, Le confessioni di un italiano
MATERIALI
http://www.treccani.it/enciclopedia/le-confessioni-di-un-italiano/